03/09/2011: 17 miliardi di euro per acquistare 131 cacciabombardieri F 35
di Padre ALEX ZANOTELLIIn tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che
ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello
che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa.
E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la
difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati
lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a
Stoccolma(SIPRI).Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!E’
mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare
queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la
manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del
Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del
governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri
17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35.
Se sommiamo questi soldi, vediamo che
corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona
parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese
militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma
:”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le
controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben
due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq
(con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in
Libia fanno parte delle cosiddette ” guerre al terrorismo”, costate
solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di
Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi
sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi
internazionali. Il governo USA ha
dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli
interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo
alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile,
oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto
civili. Per questo mi meraviglia
molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane,
dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la
buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della
nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta ,né in Iraq, né in
Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto
ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare
che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre
taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali? Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte? E
come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non
possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di
euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari
perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata
700 milioni di euro! Come
cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie
militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi
d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come
la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma
anche quanto lucrano la banche in tutto questo. E
come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al
governo sulla vendita di armi all’estero (Ricordiamo che nel 2009
abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro). E’
un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre
abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per
promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa. E
il 27 ottobre sempre ad Assisi , la città di S. Francesco, uomo di
pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni
del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e
un invito al disarmo. Mettiamo
da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per
urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in
armi, in morte.
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