20/02/2012: Grandi mammiferi in estinzione Sempre più gettonati dai menù globali
I grandi mammiferi marini non sono minacciati solo da inquinamento e
cambiamenti climatici. A rendere sempre più incerta la loro
sopravvivenza è la voracità dell’essere umano. Balenottere, beluga,
delfini; ma anche foche, trichechi e addirittura orsi polari: l’uomo
riesce a cibarsi veramente di tutto. Un trend in crescita costante,
soprattutto laddove queste specie sono ormai fra le poche forme di
sostentamento, che ha portato le nazioni in cui ci si ciba di questi
animali dalle 107 del 1981 alle 125 di oggi. Lo rivela uno scioccante
studio della Wildlife Conservation Society (WCS) e dell’Okapi Wildlife
Associates, che vedono le cause principali di ciò nell’aumento
vertiginoso della popolazione mondiale, nella diffusione della povertà e
nell’esaurimento delle riserve ittiche.
Sono ben 87 le specie di mammiferi marini che stanno rischiando di
scomparire. Una conseguenza del peggioramento delle condizioni di
moltissime persone nelle zone più povere del pianeta, parallelo al
crescente consumo di cibi di origine animale che caratterizza il resto
del mondo ed alla riduzione degli stock ittici. Che, sovra-sfruttati a
livello globale del 75%, portano il pesce disponibile a scarseggiare, e i
pescatori dei Paesi più svantaggiati a consumare tutto ciò che viene
accidentalmente o intenzionalmente catturato. Inclusi orsi e leoni
marini, la cui carne è parte della dieta di alcune popolazioni indigene
delle zone più remote del nord America.
Questo inquietante fenomeno è stato portato a galla da uno studio durato
tre anni, in cui i ricercatori della WCS hanno analizzato i dati di 900
diverse fonti, tutti riguardanti il consumo a scopi alimentari. Non si
sono infatti presi in considerazione i casi in cui questi mammiferi
vengono catturati per diventare esche o cibo per altri animali, o per
ricavarne medicinali...
Continua
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